*crick crick crick...*
forse un pezzettino di inconcludenza stasera è caduto. Per le grandi cose si comincia da piccoli passi. Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna. Per una grande parete ci vuole un grande pennello. E luoghi comuni simili.
In compenso, nella più totale agonia di questa giornata, tra kanji, esercizi e kanji, e ancora un po' di esercizi, l'inconcludenza si è affacciata non più del solito. Anzi direi che ha fatto pressione e mi ha fatto sputare fuori il marcio come al solito. Ma è il dopo che è diverso dal solito. Tutto è molto inSolito.
Il dopo sono io che mi guardo allo specchio, e mi dico che quello che non va di qua è meglio in altri versi, ho i miei punti di forza, e l'inconcludenza svanisce.
Sta di fatto che mi sento un po' come il muro caduto a Berlino 2 giorni dopo i miei primi schiamazzi, solo che lì erano in tanti a buttarlo giù, qui sono solo io. Per il mio grande muro ci vuole una grande me.
Posso dire di aver saltato il punto di inconcludenza oggi, tra una serie di ovvietà, ma ce l'ho fatta.
*hop, hop* salta oltre la giornata e salta oltre il punto di inconcludenza.
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