martedì 20 dicembre 2011

Osservazioni mediante pellicola sulla mia considerevole realtà.

ATTENZIONE: PER CHI NON AVESSE VISTO "The Butterfly effect" o "Il Labirinto del Fauno" E AVESSE INTENZIONE DI VEDERLI IN UN FUTURO PROSSIMO NON ABBASTANZA REMOTO DA POTER DIMENTICARE QUESTO POST, IL RISCHIO SPOILER E' ALTO. IO V'HO AVVISATI.

Questo post è il classico esempio del "piangere sul latte versato", ossia una rivisitazione di un certo momento della mia vita, "come sarebbe stato se...".

- The butterfly effect -
Non starò qui a fare un resoconto cinematografico del film, preferisco andare direttamente al sodo, ossia al finale, quando lui, all'ennesimo salto dimensionale torna fino al momento in cui conosce la bimba di cui poi sarà per sempre innamorato, causandole innumerevoli sventure, e finalmente capisce di doverla mandare via subito o sarà solo una disdetta per entrambi.
Ecco, io penso di aver sbagliato a un certo punto della mia vita, a essere stata troppo educata.
E' sempre sbagliato cedere a frasi da Baci Perugina.
Proprio come nel film, a una frase tipo "Sai quello che lasci non sai quel che trovi", la risposta più esatta era solo una, due parole, chiarezza a palate : "Cazzi tuoi."






- Il Labirinto del Fauno -
Lo rivedevo proprio l'altra sera, e mi sono resa conto che il capitano, lo stronzo che muore con un piercing di piombo che gli attraversa da parte a parte la faccia, è davvero uno stronzo fatto bene. Posto parallelamente ad alcuni atteggiamenti riscontrati,  a certe situazioni, non fa una cavolo di piega!!!
Ma il top è la mamma incinta della ragazzina: l'essenza della donna da associazione mentale "Cucina- sandwich". Per la miseria, mai e poi mai.
In sostanza però c'è  una cosa che mi ha lasciata amaramente colpita. Manco a dirlo, il finale. Questa scena dove non è chiaro se a suo modo la bimbetta con le allucinazioni faccia una brutta fine o se dopotutto le dice culo. In ogni caso, io la trovo una sagace rappresentazione del metaforico "prenderlo nell'orifizio d'uscita senza vasella".
Prendiamo in esempio la fine "carnale" della bimba: si becca un proiettile nello stomaco dal nuovo uomo della sua mamma, che per altro ha già fatto una finaccia, e casca per terra dopo che l'ultima cosa che ha visto è un fauno troll che in pratica l'ha condotta verso un suicidio assistito. Bene, questo è quanto più o meno (mi) accade: il fauno altri non è che i sentimenti, lui (si, lui) è "nientepopò di meno che" il capitano che, dopo essersi ripreso ciò che voleva (nel caso specifico, un marmocchietto tanto carino), non ci pensa due volte e fa one shoot. A questo punto mi viene spontaneo ricollegare quello che poi accade "dall'altra parte", ossia dalla parte del trollissimo fauno. In breve, la bimba ha salvato il marmocchio dal sacrificio per riportare in vita questo mondo a cui in tempi lontani lei stessa apparteneva. Quindi nel film ci dicono che, il suo sacrificio carnale altro non è che l'ultimo step prima di ricongiungersi al padre - re. Tant'è che la bimba muore pure col sorriso sulle labbra.
La mia trasposizione è questa: i ricordi, il limbo dei desideri tanto anelati e che mai realizzerai con quella persona, e ti dici che alla fine è giusto così, anzi a un certo punto inizi anche a ringraziare altrimenti non avresti mai potuto "ricongiungerti a tuo padre-re"/capire dove hai sbagliato e crescere. Si insomma, ti "zerbinizzi" ulteriormente.
E l'ho fatto. L'ho pure ringraziato per avermi fatto male!!! Ma si, così si cresce, così si diventa donne e tutto ci farà meno male....MORTACCI!
Francamente ora direi che la mia dignità che ha subito un brusco calo, peggio del dollaro, ora necessità di essere economicizzata.
Di nuovo su piazza, ma in gran stile.
Mi sto ritrovando, con calma, pazienza e cervello, ho buone possibilità di essere di nuovo la mia amata me!

sabato 17 dicembre 2011

it's Xmas time, so..." Dear Santa, I wish you could tell him...."

Vorrei tu non dubitassi mai quello che il mio cuore prova, perchè quello che hai sempre visto attraverso i miei occhi altro non era se non il nome con cui ti chiamavo.

Mi hai sempre vista persa di te, perchè non ho mai provato altro per te.

E tra i sorrisi, tra le lacrime, ne ho sempre gioito.

giovedì 15 dicembre 2011

mercoledì 14 dicembre 2011

90 giorni. + una settimana.

Ci sono quasi. Sento già la tensione. E provo ad assaporare la gioia del mio giorno.
Mi vedo sorridente e soddisfatta.
Ma, se è vero come hai detto, non ci sarai.
Per quanto lo vorrei, saresti la prima persona da abbracciare uscita dalla stanza.
Ma chissà dove sarai.
E questo, un po', mi spezza il cuore.

sabato 10 dicembre 2011

Inizio della mia psicosi.

Penso che ogni parola, qualsiasi cosa che ti riguardi o che tu dica,sia solo una bugia.
Come quelle che mi hai già raccontato.
Come quelle che ancora mi racconterai.
Non riesco ad aspettarmi altro da te.

giovedì 8 dicembre 2011

Punto di inconcludenza: osservazioni randomiche.

Mi manca il coraggio. Per tutto. Mi sento pavida e scoraggiata da me stessa.
E mi chiedo cosa cazzo mi spinga alle 04:06 del mattino a fare sti ragionamenti inutili quando potrei dormire sonni beati.
Sono questi i momenti in cui odio il mio essere donna.
Che non ha senso, ma a qualcosa dovrò pure associare sta mentalità che mi ritrovo.

lunedì 5 dicembre 2011

what if I'd tell you...

"Love me half of how much I love you, and I'll make you happy twice"?

I've always thought I could do that. You've never believed.

Punto di inconcludenza n.5. Ma è più di un anno che non riesco a saltarlo.

Mi chiedo cosa merito, cosa mi sto dando, forse merito di più.
Non voglio un amore di quelli fatti di regali e gesti teneri in continuazione, mi stuccano.
Voglio un amore di qualcuno che si lasci amare senza mettermi a giudizio, senza aspettarsi nulla da me prima di dirmi di non aspettarmi nulla da lui.
Amare senza limiti, tornare a casa e sentire il calore umano di un abbraccio, della sicurezza di non essere sola.
Qualcuno che accetti di farsi rendere felice da me, a mio modo, senza chiedersi quanto.
L'unico punto a svantaggio è la mia cocciutaggine, il fatto di non voler rendere felice nessun altro se non te. E bisognerebbe fidarsi quando dico che lo svantaggio sarebbe solo il mio, ma lo accetterei ben volentieri.
Il cervello messo sempre avanti a tutto. E' come distruggere una casa prima di costruirla, tanto prima o poi invecchierà.
Ha ragione chi mi ha detto "Un uomo, pur di ottenere quello che vuole, ti dirà e ti darà quello che tu vuoi fino a che lui ne ha voglia". E io mi sono presa quello che volevo fino a che ho potuto.
Poi non è bastato.
E ho ricominciato a versare lacrime come unico sfogo del marcio che sto accumulando di nuovo dentro.
Ed è stato in questo preciso momento che ho cominciato a chiedermi se non merito qualcosa di meglio, per quanto questo meglio non è altrove che voglia cercarlo all'infuori di te.
Insomma, detto in pochissime parole, mi sono fatta abbindolare ancora. E ancora per amore.Tuo.