lunedì 17 febbraio 2014

La prima volta...

...è quanto di più terrificante la mente umana abbia mai potuto concepire.
Qualsiasi cosa è una prima volta.
La prima cacca, la prima pipì, il primo dentino, la prima parola.
E ad esempio già qui potrei fermarmi per dire che di queste cose ne avremo tante: mal di stomaco, vescica debole, denti dolenti, che cadono, poi ti ricrescono e quindi avrai prima quelli "veri" e poi quelli "finti". Stesso discorso per le parole.
E pensare che queste cose rientrano appena appena nel primo anno di vita. Ecco un altro primo.

Poi cresci...
Il primo giorno di scuola, le prime lettere dell'alfabeto, i primi voti, le prime prove. E di quelle ne vedrai continuamente, ne vivrai a iosa...
Ma per personale esperienza dico che proprio quelle sono il sapore reale della vita.

Intanto cresci, ancora.
L'adolescenza. Oh, odiata e amata adolescenza. Turbolenta e serena adolescenza. Eh si, perché almeno la mia era proprio questo. Bipolarismo galoppante, tanto mio quanto di chi mi circondava. E allora vai di prime uscite, primo alcolico- poi a ruota, secondo terzo (litro) -, prima  sigaretta - ormai trisavola di quella che ho appena spento-, primo cellulare, prima cotta, primo fidanzatino, primo cuore infranto - ah, che bello, certe abitudini non si perdono mai...sono più legata allo stile Vintage di quanto creda!-, prime amicizie " <3 per sempre <3 ", primo: "Sei una troia e basta! Sparisci!", prime grandi decisioni che in qualche misura avranno un peso sulla tua vita, e di cui non sei assolutamente consapevole.
Decisioni di cui per altro, tutti, o quasi, si pentono.

#mainavienna.

Cresci ancora.
Madre Natura è una grandissima stronza, e come me, non è cresci, inizi a lievitare.
Et voilà!
 - prendere fiato e  leggere tutto in maniera piuttosto rapida ed entusiastica - 
Primi diciotto anni, primo "Ora sei penalmente perseguibile", primo :"Yeah sono fottutamente maggiorenne, farò quel che voglio perché ora posso e so fare tutto quel che mi pare e piace....... Mammaaaaaaaa dove sono le scarpe??!"...
Tra una serie di alti e bassi raggiungi un primo risultato scolastico, e ti auguri che non sia l'unico, o meglio, se lo augurano i tuoi, anche se il più delle volte li porterai a pensare:

"Ma sta capra che la mando a fare all'università? beh vabbè, al massimo lo/la assumono a dare na spazzata ai bagni........maccheccazzostodicendo, non pulisce neanche la sua stanza..."

Ma eccoti lì, gajardo, splendente, gaggio, convintissimo e senza un soldo, ma finalmente per la prima volta fuori casa.
Mai come in questo momento ti rendi conto di quanto i tuoi si spacchino la schiena per tirare su un soggettone come te. Prima seria epifania della tua vita.

Prime lezioni universitarie, primi volti ignoti, prima totale sensazione di solitudine...e poi le prime chiacchiere su quella prof di storia o sul quel matto del prof di diritto, primi nuovi amici, con alcuni dei quali vivrai la prima sbronza pesante lontano da casa per celebrare il tuo primo successo universitario, o per non pensare più al tuo primo fallimento altrettanto universitario, per raggiungere i quali, in entrambi i casi hai probabilmente, per la prima volta, provato l'esperienza della nottataccia a studiare tra caffè e red bull. Ma sai che una lunga serie di quei momenti ti aspetta.

E gli anni passano, e se sei come me, sono i tuoi primi 5- 6 anni fuori casa, ma per qualche ragione, non sai neanche precisamente come, ti senti comunque a casa. Quella casa che dividi con i coinquilini che, se ti dice bene, sono anche i tuoi amici; se ti dice male, vi odiate o presto inizierete a farlo.

Intanto da qualche parte nel corso dei tuoi primi *bip* anni di vita, c'è stata QUELLA prima volta. Quella che, se sei una donna, vorrai dimenticare, perchè mancava praticamente qualsiasi cosa tu avessi già minuziosamente immaginato nelle tue più sfrenate e romantiche fantasie. Perchè sì, stacce, se sei donna non puoi fare a meno del romanticismo melenso.
Se sei uomo invece ti senti fortunato se hai beccato il verso giusto del preservativo e se insomma...beh...hai fatto centro senza fare troppi danni, con quella che probabilmente sarà la ragazza/causa del tuo rifiutarti categoricamente di innamorarti ancora.

Se sei donna invece no. Sei talmente cocciuta che ti ostini a gettarti in storie su storie senza happy ending. Che lo sai da subito che finirà in un mare di lacrime, sigarette e bestemmie. Ma lo fai lo stesso.

Però sai che nel turbinio di cuori infranti - sempre il tuo, si intenda - arriverà quella prima volta in cui non ti importa di come finirà, se finirà e quando finirà. Ti basta vederlo lì accanto a te che ti stringe e ti dice: "Oggi ti proteggo io."

E anche se sei la cosa meno simile a una bambina, in quel momento vorresti solo scuotere le braccia dalla gioia, mentre senti le lacrime che ti riempiono gli occhi. Ma per una buona volta, è per una buona causa.

Ma intanto sai, i giorni passano così, come questo. Quando per la prima volta in questo 2014 riprendo in mano il blog, e per qualche arcano motivo sento di dover scrivere qualche biascicato pensiero.



mercoledì 30 gennaio 2013

"Cantanti e Musicisti (gente di teatro) sono fra le persone più forti e coraggiose sulla faccia della terra. In un solo anno affrontano il rifiuto quotidiano da parte delle persone in misura maggiore di quello che gli altri vivono in un’intera vita. Ogni giorno affrontano la sfida finanziaria di vivere uno stile di vita freelance, la mancanza di rispetto della gente che pensa che dovrebbero trovarsi un lavoro vero, e la loro stessa paura di non lavorare più in futuro. Ogni giorno, devono ignorare la possibilità che la visione a cui hanno dedicato la propria vita sia un sogno irrealizzabile.Con ogni nota espongono se stessi, emotivamente e fisicamente, rischiando critiche e giudizi.... Ogni anno che passa, molti di loro guardano come i loro coetanei raggiungono gli obiettivi di una vita normale - la macchina, la famiglia, la casa, i risparmi. Perché? Perché musicisti e cantanti sono disposti a dare la loro intera vita ad un solo momento, a quella melodia, a quella frase, a quell'accordo o a quell'interpretazione che toccherà l’anima del pubblico. Cantanti e Musicisti sono persone che hanno assaporato il succo della vita in quel momento cristallino in cui hanno fatto uscire il loro spirito creativo e hanno toccato il cuore di qualcun altro. In quell'istante erano più vicini alla magia, a Dio e alla perfezione di quanto chiunque altro avrebbe mai potuto. E nei loro
cuori, sanno che dedicarsi a quel momento vale più di mille vite intere."
(David Ackert, LA Times)




-rubato da uno stato di feisbuk a sua volta rubato da un altro stato di feisbuk e chissà da dove altro ancora.

sabato 15 dicembre 2012

E per la categoria "Ricacci Awards"...

In un freddo sabato pomeriggio nella capitale ti ricordi di avere un blog e lo riprendi.
Ti rendi conto di aver scritto una marea di fregnacce , e che, per tua sventura, le cose non sono cambiate tanto.
Hai un pezzo di carta in più con cui tappezzare le pareti, possibilmente tra il poster dei Rammstein e quello di Kill Bill, -si intona parecchio con i colori- ma a parte questo, niente considerevoli cambiamenti.
La sfiga, per carità! - quella mi segue passo passo. Forse è per questo che, dopotutto, non sento la necessità di prendere con me un animale da compagnia. Dovrei darle un nome meno comune di "Sfiga". Magari comincio anche ad andarci d'accordo.
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 - Che botta di ottimismo! -
Almeno ho tempo per dedicarmi anima, corpo e bestemmie a scrivere e ancora scrivere, con risultati migliori di quelli precedenti, devo ammettere.
La top list di "Simpaticamente Stronzi Perchè Siamo Fatti Così" si allunga, ma comincia ad essere noioso parlare anche di questo. Perchè sì, è una gran rottura, nonchè una noiosa e, a una certa, anche poco fantasiosa attività.
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Sicuramente avevo dimenticato il piacere di scrivere per insultare.
Adorabile!
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Rimetterò il blog tra i preferiti. A suo modo diventerà un monito per preferirmi sempre.

lunedì 19 marzo 2012

Recensioni horror, parte 1: L'altra faccia del diavolo

Visto che di recente non faccio altro che guardare film, in particolare horror, ho deciso di cominciare a farne delle recensioni. Non saranno recensioni da esperta ma semplicemente da appassionata del genere.
Inizio dal film che ho appena finito di vedere.
"L'ALTRA FACCIA DEL DIAVOLO", produzione statunitense del regista William Brent Bell, anno 2012.
Il film è girato per lo più a Roma, tra il centro e il Vaticano, e si presenta come documentario.
Per quanto riguarda i miei gusti, devo dire che proprio la tipologia di ripresa mi ha lasciata piuttosto insoddisfatta. La ripresa imprecisa e continuamente in movimento mi provoca forti mal di testa..
La trama è piuttosto scontata, ma dopotutto il filone "esorcismi e possessioni" è stato riproposto in tutte le maniere possibili.
La storia ruota attorno alla vicenda di Maria Rossi, che nel 1989 viene accusata di un triplice omicidio estremamente violento, le cui vittime sono due preti e una suora. Il tutto si svolge in uno scantinato, durante l'esorcismo di Maria, appunto.
Le accuse contro di lei cadranno per infermità mentale, ma verrà portata in Italia in un centro di igiene mentale. Sua figlia Isabella, 20 anni dopo (meglio tardi che mai insomma), comincia a porsi delle domande e porta con sè uno sventurato amico dotato di video camera, che entusiasmato dall'idea deciderà addirittura di farne un film. Conosceranno due sacerdoti, uno che non si fa scrupoli a ripetere "Cazzo! Cazzo! CAZZOOO!" e l'altro ossessionato dal cibo. Il caso di Maria è stato accantonato da tempo, ma in effetti è posseduta, non da uno, bensì da almeno 4 demoni, che decidono di andare di corpo in corpo a mietere vittime. E fondamentalmente è quello che succede fino all'ultimo fotogramma.
A mio avviso, la chicca vera è propria è il sito internet creato apposta per il film, o almeno così pare, in cui si passano scene e articoli di giornale piuttosto realistici.
Per la cronaca: www.theRossiFiles.com
Nel complesso nulla di speciale, ma la scena finale sa davvero di demone troll.
Voto: 5, e sto.

lunedì 12 marzo 2012

Gli anni '90 mi mancheranno sempre più.


E poi, dal nulla, scopri che una delle poche limousine che tu abbia mai visto in vita tua era il regalo del "papi" per il 18° compleanno (lo scorso anno) di un ragazzino che se ne va in giro pure con le salviette per le ascelle griffate.
Per curiosità spulci il suo profilo.
Non basta l'aspetto evidentemente idiota, perchè tanto è anche fascio. Anzi, più giusto dire che si sente tale pubblicando una foto di Benito.
Inizi a leggere commenti random e compare rObA sCrItTa In QuEsTo MoDo.
Ciliegina sulla torta, la sua dolce metà... Fino a un paio di anni fa piangeva per i Tokio Hotel e si prodigava emo. Oggi fa la debuttante e fiuta gioielli di Tiffany meglio di un cane da tartufo.
Lecito che la gente cambi, soprattutto in un'età sensibile come l'adolescenza.
Macristoiddio, di tutto il peggio che potevi fare, era estremamente necessario andare in giro con il baffetto spelacchiato e un foulard azzurro in seta??

Ed evito volentieri altri commenti, mi soffermo al superficiale, e ahimè, tangibile.
Ma se questi sono quelli che hanno diritto a un posto nella società almeno quanto ce l'ho io, tutto quello che mi viene da pensare è che è il caso di cominciare a cercare un altro pianeta abitabile.


lunedì 20 febbraio 2012

E un po' manca..

Un caldo abbraccio
sicuro
Un profumo sui vestiti
diverso
Un pensiero che ti accompagni
sempre
Come una musica di sottofondo
ogni giorno uguale
ogni giorno nuova.
Almeno per un po'.
Almeno per quel po' che manca.
                            -il bacio- Alfred Eisenstaedt, 1945




- non ce l'ho fatta a non scrivere delle mie elucubrazioni mentali...troppi pensieri sono andati sprecati, per troppo tempo, per troppo poco. -

martedì 3 gennaio 2012

03.01.2012 Fine.

Ti vorrei ancora un po' mio.
Ti vorrei ancora un po' vicino a me.
Vorrei picchiarti fino a farti sanguinare e piangere con te dal dolore.
Poi prenderti per mano.
Sentirmi finalmente assieme a te.
E cominciare.
Ma non lo dirò più.
Non lo farò più.
E sono queste le ultime parole che scrivo qui.