Qualsiasi cosa è una prima volta.
La prima cacca, la prima pipì, il primo dentino, la prima parola.
E ad esempio già qui potrei fermarmi per dire che di queste cose ne avremo tante: mal di stomaco, vescica debole, denti dolenti, che cadono, poi ti ricrescono e quindi avrai prima quelli "veri" e poi quelli "finti". Stesso discorso per le parole.
E pensare che queste cose rientrano appena appena nel primo anno di vita. Ecco un altro primo.
Poi cresci...
Il primo giorno di scuola, le prime lettere dell'alfabeto, i primi voti, le prime prove. E di quelle ne vedrai continuamente, ne vivrai a iosa...
Ma per personale esperienza dico che proprio quelle sono il sapore reale della vita.
Intanto cresci, ancora.
L'adolescenza. Oh, odiata e amata adolescenza. Turbolenta e serena adolescenza. Eh si, perché almeno la mia era proprio questo. Bipolarismo galoppante, tanto mio quanto di chi mi circondava. E allora vai di prime uscite, primo alcolico- poi a ruota, secondo terzo (litro) -, prima sigaretta - ormai trisavola di quella che ho appena spento-, primo cellulare, prima cotta, primo fidanzatino, primo cuore infranto - ah, che bello, certe abitudini non si perdono mai...sono più legata allo stile Vintage di quanto creda!-, prime amicizie " <3 per sempre <3 ", primo: "Sei una troia e basta! Sparisci!", prime grandi decisioni che in qualche misura avranno un peso sulla tua vita, e di cui non sei assolutamente consapevole.
Decisioni di cui per altro, tutti, o quasi, si pentono.
#mainavienna.
Cresci ancora.
Madre Natura è una grandissima stronza, e come me, non è cresci, inizi a lievitare.
Et voilà!
- prendere fiato e leggere tutto in maniera piuttosto rapida ed entusiastica -
Primi diciotto anni, primo "Ora sei penalmente perseguibile", primo :"Yeah sono fottutamente maggiorenne, farò quel che voglio perché ora posso e so fare tutto quel che mi pare e piace....... Mammaaaaaaaa dove sono le scarpe??!"...Tra una serie di alti e bassi raggiungi un primo risultato scolastico, e ti auguri che non sia l'unico, o meglio, se lo augurano i tuoi, anche se il più delle volte li porterai a pensare:
"Ma sta capra che la mando a fare all'università? beh vabbè, al massimo lo/la assumono a dare na spazzata ai bagni........maccheccazzostodicendo, non pulisce neanche la sua stanza..."
Mai come in questo momento ti rendi conto di quanto i tuoi si spacchino la schiena per tirare su un soggettone come te. Prima seria epifania della tua vita.
Prime lezioni universitarie, primi volti ignoti, prima totale sensazione di solitudine...e poi le prime chiacchiere su quella prof di storia o sul quel matto del prof di diritto, primi nuovi amici, con alcuni dei quali vivrai la prima sbronza pesante lontano da casa per celebrare il tuo primo successo universitario, o per non pensare più al tuo primo fallimento altrettanto universitario, per raggiungere i quali, in entrambi i casi hai probabilmente, per la prima volta, provato l'esperienza della nottataccia a studiare tra caffè e red bull. Ma sai che una lunga serie di quei momenti ti aspetta.
E gli anni passano, e se sei come me, sono i tuoi primi 5- 6 anni fuori casa, ma per qualche ragione, non sai neanche precisamente come, ti senti comunque a casa. Quella casa che dividi con i coinquilini che, se ti dice bene, sono anche i tuoi amici; se ti dice male, vi odiate o presto inizierete a farlo.
Intanto da qualche parte nel corso dei tuoi primi *bip* anni di vita, c'è stata QUELLA prima volta. Quella che, se sei una donna, vorrai dimenticare, perchè mancava praticamente qualsiasi cosa tu avessi già minuziosamente immaginato nelle tue più sfrenate e romantiche fantasie. Perchè sì, stacce, se sei donna non puoi fare a meno del romanticismo melenso.
Se sei uomo invece ti senti fortunato se hai beccato il verso giusto del preservativo e se insomma...beh...hai fatto centro senza fare troppi danni, con quella che probabilmente sarà la ragazza/causa del tuo rifiutarti categoricamente di innamorarti ancora.
Se sei donna invece no. Sei talmente cocciuta che ti ostini a gettarti in storie su storie senza happy ending. Che lo sai da subito che finirà in un mare di lacrime, sigarette e bestemmie. Ma lo fai lo stesso.
Però sai che nel turbinio di cuori infranti - sempre il tuo, si intenda - arriverà quella prima volta in cui non ti importa di come finirà, se finirà e quando finirà. Ti basta vederlo lì accanto a te che ti stringe e ti dice: "Oggi ti proteggo io."
E anche se sei la cosa meno simile a una bambina, in quel momento vorresti solo scuotere le braccia dalla gioia, mentre senti le lacrime che ti riempiono gli occhi. Ma per una buona volta, è per una buona causa.
Ma intanto sai, i giorni passano così, come questo. Quando per la prima volta in questo 2014 riprendo in mano il blog, e per qualche arcano motivo sento di dover scrivere qualche biascicato pensiero.